Una delle domande che mi sento porre di frequente dai pazienti è: “L’anestesia ai denti fa male?”
Molti infatti temono i possibili effetti collaterali dell’anestesia locale o di sentire dolore durante l’iniezione.
Molte persone hanno paura della siringa e dell’ago con cui viene iniettato il farmaco anestetico e in certi casi temono una possibile reazione allergica (legata a un’allergia vera o presunta).
Anestesia locale e anestesia generale, le differenze
L’anestesia dal dentista ha una durata diversa a seconda della tipologia e dei farmaci anestetici utilizzati, e viene eseguita per garantire al paziente assenza di dolore e di sensibilità nella parte trattata durante l’intervento odontoiatrico.
Mentre nell’anestesia locale il paziente, pur non sentendo alcun tipo di dolore, resta sveglio, nell’anestesia generale si ha invece una perdita di coscienza totale, per cui diventa necessaria l’intubazione rinotracheale (facendo passare il tubo dal naso) per la respirazione assistita.
Durante la sedazione e l’anestesia generale viene comunque eseguita l’anestesia locale per aumentare l’effetto analgesico ma in questo caso il paziente è incosciente e quindi non sente la puntura causata dall’ago della siringa.
Quanto dura l’anestesia?
La durata dell’anestesia locale dipende dal farmaco, dalla concentrazione, dall’utilizzo dell’adrenalina e dalla quantità di anestetico utilizzato. In genere l’effetto anestetizzante può durare anche 4-5 ore, quando svanisce la zona interessata recupera gradualmente sensibilità.
Nel caso dell’anestesia generale, la durata dipende dal dosaggio e dalla reazione del paziente, ma in media si aggira intorno alle 5-6 ore.
L’anestesia locale può essere somministrata per infiltrazione oppure tramite gel o spray a base di lidocaina. Quest’ultimo tipo di anestesia topica viene usato solitamente prima dell’iniezione di un altro farmaco anestetico.
L’anestesia locale per infiltrazione prevede l’utilizzo di un farmaco anestetico sotto forma di liquido contenuto in tubofiale. Può essere usata la mepivacaina con o senza vasocostrittore (adrenalina) oppure l’articaina associata all’adrenalina.
Esistono varie tecniche di iniezione per l’anestesia locale:
- L’anestesia plessica, per anestetizzare 1 o 2 denti;
- L’anestesia tronculare, per anestetizzare più denti;
- L’anestesia intralegamentosa, per anestetizzare 1 dente;
Esiste inoltre l’anestesia intrapulpare, che viene eseguita direttamente sulla polpa dentale dopo aver aperto una cavità all’interno del dente. Tale tecnica può essere dolorosa, ma a volte rappresenta l’unica opzione per devitalizzare un dente infiammato in modo irreversibile.
Grazie ai nuovi dispositivi computerizzati è possibile eseguire l’anestesia locale su un singolo dente (Single Tooth Anestesia), provocando meno dolore e un effetto di intorpidimento più contenuto. In questo modo, il paziente potrà riprendere le normali attività direttamente dopo l’intervento.
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